L'IMPAVIDA in Accademia

21/04/2015

Mercoledì 8 aprile abbiamo trovato una parte della squadra della Sieco Impavida nella sede dell’Accademia dello Spettacolo, mentre domenica 12 aprile abbiamo visto due file di spalti piene di ragazzi della scuola di musica.

La domanda che sorge spontanea è perché? E la risposta più appropriata sarebbe perché no? Esatto perché sia l’Accademia dello Spettacolo che l’Impavida provengono e tengono alto il baluardo della medesima cittadina: Ortona.

Infatti, Ortona, agendo come sfondo ha permesso all’Impavida di classificarsi nelle semifinali nazionali di pallavolo maschile di serie A1 e all’Accademia dello Spettacolo di diventare un esempio per i giovani ragazzi che vogliono intraprendere la carriera musicale. Dall’accademia, inoltre, si stacca un’importante costola che ne diventa il fiore all’occhiello; questa compagnia infatti, nata ad Ortona, nel giro di pochi anni ha saputo distinguersi nella produzione ed esecuzione di musical molto importanti come Aggiungi un posto a tavola, Nunsense – le amiche di Maria e Tutti insieme appassionatamente.

Le due giornate sono servite, oltre che a sottolineare l’importanza di queste due realtà livello nazionale, a cercare di “unire” i mondi di arte e sport, infatti i giocatori (Nicola Matricardi, Domenico Majorana, Danilo Cortina e Peter Mickalovič) si sono ben immedesimati come allievi dell’accademia, chi cantando, chi suonando la chitarra, chi il violino, chi la batteria e gli allievi dell’Accademia hanno potuto rivolgere liberamente qualche domanda ai professionisti.

Hanno preso parte all’evento, inoltre, l’addetta stampa dell’Impavida Francesca Marchese, il corpo docente della scuola: Gabriele De Guglielmo, Alessia De Guglielmo, Laura Del Ciotto, Carolina Ciampoli, Paolo Angelucci, Gabriella Profeta ed Augusto Miccoli insieme agli allievi. L’atmosfera rilassata, divertita e infine quasi familiare è stata immediatamente percepita dai giocatori che si sono ben prestati facendo numerose foto (anche con i bambini) e scattando buffi selfie con i docenti.

In conclusione, c’è da aggiungere che queste realtà molto giovani conservano le tre doti per essere e rimanere dei grandi nei rispettivi campi: onestà, competenza e umiltà.

articolo: Elisabetta Ciampani

ph: Michela Musciani, Francesco Martelli